Distrutti oltre 250 ettari di terreno dai roghi che si sono sviluppati in questi giorni nella Capitale e in provincia. E’ quanto emerge da una prima stima approssimativa di Coldiretti Roma, che segnala danni soprattutto alle colture cerealicole, frutticole e vitivinicole. Distrutte anche molte coltivazioni di kiwi, soprattutto nell’area del litorale romano e in particolare modo a Pomezia. In tutta l’area si registrano danni ingenti in fasi di quantificazione da parte delle aziende agricole. Ci sono anche decine di animali morti tra cui mucche e capre. Danneggiati, inoltre, gli impianti di irrigazioni e le coperture antigrandine.
“Si tratta di danni incalcolabili - spiega il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti - immediati alla produzione e in alcuni a lungo termine, i cui effetti si protrarranno negli anni prima di poter tornare ai normali livelli di produzione. I nostri agricoltori sono davvero provati da una serie di situazioni determinate dal periodo storico che stiamo vivendo e che si stanno ripercuotendo in maniera drammatica sulle loro attività”.
Solo da metà giugno sono state oltre 1200 le richieste di intervento arrivate ai vigili del fuoco nel Lazio, a Roma se ne sono registrate oltre 400 in 72 ore e sono già decine e decine gli ettari di terreno andati in fumo.
“Questi incendi stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di realtà già sul lastrico - prosegue Sacchetti - e alle prese con la siccità, con l’aumento dei costi delle materie prime, con le conseguenze del conflitto in Ucraina e a Roma e provincia anche con la Peste Suina. Serve immediatamente un supporto economico. Senza ristori le nostre aziende rischiano di chiudere e con loro perderemo anche posti di lavoro, oltre al patrimonio di biodiversità che custodiscono”.
Preoccupa fortemente, inoltre, la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo, a causa della siccità, come il grano che fa segnare quest’anno un calo del 15% delle raccolta. Sono in difficoltà anche le coltivazioni di girasole, mais, e gli altri cereali, oltre a quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta, che hanno bisogno di acqua per crescere. A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno.