Sacchetti: “Bilancio drammatico per alcune aziende con la distruzione dell’intero raccolto a causa della grandine”
Frutteti, vigneti, ortaggi, cereali e uliveti danneggiati dalla violenta grandinata che si è abbattuta ieri su Roma, che ha portato alla distruzione dell’intero raccolto per alcune aziende con centinaia di ettari di coltivazioni distrutte. Tra le zone maggiormente colpite il quadrante nord est, ma il maltempo e la violenta grandinata non ha risparmiato i Castelli Romani e Tivoli con bombe d’acqua, forti raffiche di vento e grandine. Coldiretti Roma sta valutando di chiedere lo stato di calamità. Molte aziende hanno perso dall’80% al 100% del raccolto.
“La situazione è critica – spiega il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti – stiamo quantificando i danni subiti dai nostri agricoltori. Per alcuni di loro il bilancio è drammatico con l’intero raccolto distrutto dalla grandine. Il lavoro di un’intera stagione completamente vanificato, con tutto ciò che ne consegue a livello economico e l’azzeramento del fatturato”.
Stessa situazione pochi giorni fa anche a Rieti a seguito della violenta grandinata della scorsa settimana che ha messo in ginocchio le aziende agricole, in un anno ormai in presa alle anomalie climatiche con il passaggio repentino da temperature invernali a quelle primaverili con bombe d’acqua e forti raffiche di vento. Tutte le coltivazioni in campo sono costantemente minacciate da nubifragi e grandinate.
“Solo quest’anno abbiamo ampiamente superato i 300 milioni di euro nel Lazio – spiega il direttore di Coldiretti Roma e Lazio, Carlo Picchi - a causa dei cambiamenti climatici, che non possono più essere trattati come un’emergenza, perché ormai rappresentano la normalità con la tropicalizzazione del clima a cui assistiamo. Tutto questo deve spingerci ad intervenire per affrontare una situazione che mette costantemente a rischio l’intero settore agroalimentare e la nostra dieta mediterranea”.