31 Agosto 2012
Olio – Lazio nel 2012 + 20%. Gargano (Unaprol), “serve progetto strategico per Roma Capitale”

Picinisco (FR) – Produzione in aumento dal 20 al 40% per l’olio extra vergine di oliva del Lazio nella  prossima campagna olearia 2012/2013. Sono le prime proiezioni sulle previsioni della produzione della Sabina romana e reatina. Le percentuali  elaborate dall’osservatorio economico di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano rientrano nell’ambito delle attività finanziate dall’Unione Europea e dallo Stato italiano in base al Reg. CE  867/08 e s.m.i..
La notizie emerge dal Festival delle Storie nel corso di un incontro tra operatori del settore promosso da Unaprol sull’olio extra vergine di alta qualità della filiera agricola italiana organizzata da Coldiretti e svoltosi nell’agriturismo Casa Lawrence di Picinisco (FR).
Dalle indagini svolte risulta buono lo stato della fioritura degli oliveti.  Le temperature primaverili più fresche, rispetto all’anno precedente e le piogge di bassa intensità hanno favorito un aumento dell’impollinazione del 40% rispetto alla scorsa campagna. Anche l’allegagione, la fase nella quale il fiore si trasforma in frutto è risultata discreta. Per  questa campagna produttiva si attende, quindi, un livello produttivo superiore rispetto alla precedente, anche se le condizioni di prolungata siccità potrebbero determinare un decremento dei frutti. Al momento non si sono riscontrate avversità fitopatologiche rilevanti, tali da poter interferire sia quantitativamente che sul piano della qualità del prodotto.
“Questa situazione delineata vale sia per le produzioni convenzionali, sia per quelle biologiche e a dop – afferma Massimo Gargano  presidente di Unaprol e di Coldiretti Lazio che però aggiunge lanciando un messaggio alla Regione  “serve un nuovo progetto strategico per l’olivicoltura del Lazio e del Paese più in generale che ponga al centro delle attenzioni delle Istituzioni  le imprese e i territori di produzione e trasformi le loro esigenze in opportunità per consentire di competere sui mercati mondiali”.
Nel Lazio l’olivicoltura è estremamente diffusa e contrassegnata da una tendenza all’aumento. In termini di superfici investite, l’olivo copre l’11% della SAU regionale e interessa circa il 61% delle aziende agricole (2000). La superficie investita ad olivo, secondo gli ultimi dati Istat (2010) è di 86.000 ettari, pari al 7,2% del totale investito in Italia. Circa l’8% di tale superficie è coltivata con metodi di produzione biologica.
Il numero di aziende olivicole è pari a circa 128 mila unità, l’11% del totale delle aziende in Italia (42% del solo Centro nord).
Rispetto alla dimensione provinciale, si registra una differenziazione notevole tra le varie superfici ad olivo, con due Province, Roma e Viterbo, più coinvolte nella coltura con il 27% e il 24%, seguite dalle altre tre Province Rieti, Latina e Frosinone con il 13%, il 15% e il 20% rispettivamente. Quattro le DOP presenti, rispettivamente nelle province di Viterbo (Canino e Tuscia), nelle zone della  Sabina romana e della Sabina reatina (Sabina) e nella provincia di Latina (Colline pontine).
“Con questi numeri di eccellenza la Regione Lazio – ha poi aggiunto Gargano - deve porsi il problema di come incrementare la catena del valore di questo prodotto trasformando Roma Capitale in baricentro strategico di un nuovo progetto per l’olivicoltura di qualità italiana nel mondo”.
I numeri ci sono e le volontà anche. Lo sorso anno nel Lazio si sono prodotti circa 180mila quintali di ottimo olio extra vergine. Mancano oltre due mesi all’avvio della raccolta c’è da augurarsi che le rose previsioni della vigilia vengano confermate e che non siano ritoccate al ribasso a causa delle avverse condizioni atmosferiche.

Roma, 31 agosto 2012

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