15 Marzo 2021
PODCAST – COLDIRETTI ROMA, LORENZO BELARDI CI PARLA DEL CARCIOFO ROMANESCO NELLA RUBRICA “FRUTTI DELLA TERRA” SU CENTRO SUONO

Lorenzo Belardi dell’azienda agricola “La Piana di Alsium” di Ladispoli (Qui trovate anche la pagina Facebook) ha parlato del carciofo romanesco nella rubrica “Frutti della Terra”, condotta su Centro Suono 101.3 da Patrizio Mariotti di Coldiretti nazionale. 

Uno spazio realizzato da Coldiretti Roma e Campagna Amica, con il contributo della Camera di Commercio di Roma Centro Suono e Centro Suono Sport, che ogni settimana consentirà di conoscere meglio i prodotti di eccellenza agroalimentare del nostro territorio. L'appuntamento è tutti i lunedì' mattina alle 7,39 su Centro Suono 101.3 e alle 8,42 su Centro Suono Sport. Qui potete ascoltare il podcast della puntata del 15 marzo.

 

Nella ricetta che vi propongono i nostri agrichef, invece, scoprirete anche come cucinarlo. Il carciofo romanesco viene iene chiamato anche "cimarolo" o "mammola", ha forma sferica, compatta e non ha spine. Si raccoglie da febbraio a maggio, ed è largamente impiegato nella preparazione di piatti tipici (carciofi alla Giudia, alla romana, alla matticella).

La zona di produzione e' limitata ad alcune aree delle provincie di  Roma e comprende i Comuni di Allumiere, Tolfa, Civitavecchia, Santa Marinella, Campagnano, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Roma e Lariano. In alcune di queste località, ogni anno vengono organizzate delle manifestazioni per promuovere il Carciofo Romanesco. Tra queste la  Sagra di Ladispoli. 

Il carciofo era ben noto fin dall'antichità per i suoi elevati pregi organolettici e terapeutici di cui diffusamente trattano Galeno, Strabone, Plinio e Varrone. Secondo Columella, agronomo romano del I secolo a. C. Il terreno destinato ad ospitare le piante di carciofo veniva cosparso di cenere. Il Lazio conserva una lunga tradizione nella coltivazione del carciofo. Secondo l'illustre botanico Montelucci, è da attribuire agli Etruschi l'opera di addomesticamento alla coltivazione di questo ortaggio, a partire dalle popolazioni selvatiche. Raffigurazioni di foglie di carciofo sono state trovate in alcune tombe della necropoli.

La sua diffusione nella Regione Lazio, iniziata a partire dal XV Secolo, ha permesso a questo ortaggio di occupare rapidamente, fin dal tardo rinascimento, un posto di assoluto prestigio nella gastronomia laziale, ma pur essendo coltivato fin dall'antichità ed avendo una lunga tradizione nella cucina laziale, le superfici investite a carciofo romanesco rimangono per secoli limitate a semplici orti familiari, anche se già molto prima della seconda guerra mondiale, i contadini cominciano a prediligere questa coltura, riconoscendo una grande convenienza nel fatto che una volta messa a dimora, la pianta resiste per 6-7 anni con ottime produzioni, a fronte di spese di conduzione molto contenute. 

La raccolta si effettua a mano, scalarmente e con modalità diversa in relazione al tipo di presentazione al mercato. Il periodo di raccolta inizia a gennaio.

Dove trovare il carciofo romanesco nei mercati di Campagna Amica: 

Roma - via San Teodoro 74 aperto il Sabato e la Domenica

Cerveteri – via Aurelia Km 41.600 aperto il Mercoledì

Ostia Antica  via Capo due Rami aperto

 

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